ASSOAMBIENTE: PRESENTATO LO STUDIO ANNUALE “ITALIA CHE RICICLA”

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Si è svolto lo scorso giovedì 24 novembre a Roma l’evento di presentazione del Rapporto Assoambiente “L’Italia che Ricicla”, il rapporto annuale sul riciclo dei rifiuti, quest’anno realizzato in collaborazione con REF Ricerche in una veste completamente rinnovata.

Il rapporto ha evidenziato che siamo leader in Europa per tasso di avvio al riciclo dei rifiuti (sia urbani che speciali), rispetto al totale gestito con l’83,2% (riferito al 2020, ultimi dati disponibili) e superiore alla media Ue (39,2%), a Spagna (60,5%), Francia (54,4%) e Germania (44%) e secondi per tasso di circolarità (che misura la quota di materiale riciclato e reimmesso nell’economia nell’uso complessivo dei materiali), ma esportiamo ancora troppi rifiuti, soprattutto per la mancanza di un adeguato sistema impiantistico, carente in prevalenza nel Centro-Sud.

All’evento è intervenuto anche il nostro Presidente, Anselmo Calò, che ha fornito alcune precise indicazioni sul nostro settore sottolineando che “a fronte del mancato raggiungimento degli obiettivi dell’85% di riciclo e del 10% di recupero energetico, mentre per quest’ultimo non ci è possibile ovviare nel breve termine alla carenza di impianti, per quanto concerne il primo l’Italia dispone di impianti tecnologicamente all’avanguardia che, se utilizzati al meglio, potrebbero portarci a raggiungere l’obiettivo a breve termine”.

A tal proposito ha ricordato, inoltre, che “nel settembre 2020 è stata introdotta una modifica legislativa che prevede che i concessionari non possano dare veicoli a impianti che non fanno parte delle reti automobilistiche e quindi non sono stati sottoposti ad auditing, tuttavia tale norma risulta disattesa. Solo impianti con attrezzatura e procedure adeguate possono concorrere ad un risultato soddisfacente per il raggiungimento dell’obiettivo. L’audit degli impianti ad opera delle Case costruttrici è in questo senso una garanzia ma i veicoli devono essere indirizzati presso questi impianti e non verso quelli che non sono adeguati”.

Infine, ha evidenziato Calò, “la direttiva sugli ELV doveva essere rivista nel 2020 ma il processo di revisione sta subendo dei forti ritardi anche a causa della maggior attenzione ai veicoli a trazione elettrica, che modifica gli scenari, e pertanto è plausibile che la nuova regolamentazione arriverà nel 2024, il ché fa sì che, al momento, il settore risulti regolamentato da una normativa ormai troppo datata in quanto risalente a oltre vent’anni fa”.

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