Dichiarazione del Presidente ADA sul “Fondo automotive” annunciato dal Ministro Urso
Il Presidente ADA, Anselmo Calò, ha espresso forti perplessità sulla decisione del Governo di destinare i 750 milioni del nuovo “Fondo automotive” esclusivamente agli investimenti produttivi dell’industria automobilistica, senza prevedere incentivi per la sostituzione dei veicoli nel 2025. Di seguito la sua dichiarazione.
“La notizia che nel 2025 non saranno previsti incentivi per la sostituzione dei veicoli, e che le risorse del fondo automotive saranno destinate esclusivamente a sostenere gli investimenti produttivi dell’industria automobilistica, appare come una scelta contraddittoria. Senza interventi concreti per incentivare il rinnovo del parco auto, sarà difficile capire quando e come il mercato potrà realmente ripartire.
L’industria automobilistica europea è in crisi, schiacciata dagli alti prezzi dei veicoli e dalla spinta verso l’elettrico. La decisione del Governo di concentrare risorse sul supporto alle imprese, come richiesto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, rischia di rafforzare la centralità dei produttori nei piani industriali senza risolvere il problema di fondo: un mercato immobilizzato e un parco auto che continua a invecchiare.
Se davvero si vuole rilanciare il mercato, è necessario eliminare le multe sui veicoli che superano i livelli di emissione e lasciare al mercato la libertà di scegliere tra veicoli elettrici e termici. Senza queste misure, investire 750 milioni nell’industria automobilistica non farà altro che posticipare una crisi strutturale che già oggi danneggia il settore, l’ambiente e la sicurezza stradale.
Inoltre, se non si torna a vendere veicoli in tempi brevi, si rischiano gravissime perdite occupazionali lungo tutta la filiera: dai concessionari alla logistica, fino agli operatori del fine vita. Il mancato rinnovo del parco auto non solo infliggerebbe un duro colpo al mercato, ma comprometterebbe l’intera catena del valore, con ripercussioni economiche e sociali su larga scala”.