ECONOMIA CIRCOLARE E RINCARI ENERGIA
I recenti aumenti dei prezzi dell’energia e il conseguente rincaro sulle bollette rischiano di avere pesanti ripercussioni anche sulle filiere dell’economia circolare e sulle attività di riciclo e recupero.
A lanciare il grido d’allarme, fra i molti, è anche Giuseppe Piardi, presidente di Assoraee che durante un’intervista a Ricicla Tv afferma: “Le attività di selezione, separazione e raffinazione dei materiali recuperati dai raee sono di natura pneumatica ed elettrostatica, oltre che meccanica, e quindi hanno bisogno di molta energia, fino a ieri l’elettricità rappresentava circa l’8-9% dei costi di produzione. I dati in nostro possesso ci dicono che se tutto va bene questo valore raddoppierà, arrivando intorno al 15-16%. Un’azienda di comparto ci ha comunicato di essere passata da 60mila a 120mila euro al mese. Francamente è insostenibile”.
Le possibili stangate in arrivo potrebbero colpire soprattutto quelle imprese che negli ultimi anni hanno investito maggiormente in trattamenti innovativi e all’avanguardia e a tal proposito il Presidente di Assoraee precisa: “Chiunque si spinga sulla frontiera del recupero più avanzato ha necessità di operare attraverso macchinari e impianti di ultima generazione, che se da un lato sono più efficienti, dall’altro hanno elevate necessità di consumo. Il caro energia premia invece le produzioni marginali, prevalentemente manuali, che poi sono la fascia ‘borderline’ del nostro settore”.
Per arrivare ad una soluzione del problema, che rischia di mettere in crisi più di un settore, per Piardi “Una riduzione della fiscalità indiretta è l’unica via percorribile nel breve periodo, mentre sul medio lungo termine occorrerà ripensare a come questo Paese produce e importa la propria energia”.