NUOVA DIRETTIVA UE SUI VFU: IL PRESIDENTE CALÒ NE PARLA A RICICLA NEWS

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La nuova direttiva UE sui veicoli fuori uso, come noto, era attesa per il 2020, poi slittata al 2022, e al momento non è chiaro se vedrà la luce prima delle elezioni del Parlamento europeo. Il Presidente Ada Anselmo Calò ha espresso la sua opinione in merito in un’intervista a Ricicla News.

“I funzionari della Commissione contano di presentarla entro luglio – ha spiegato Anselmo Calò – ma mentre la Commissione è abbastanza convinta che debba essere un regolamento, ci sono ancora molte resistenze perché resti una direttiva”. Sul tema il parlamento a oggi è spaccato. “Alcuni preferiscono il regolamento ma altri eurodeputati, soprattutto tra quelli in buoni rapporti con i governi nazionali, spingono per la direttiva”.

Il Presidente ha approfondito, inoltre, i temi della carenza di impianti per il recupero del car fluff, che non consente all’Italia di raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva 2000/53/CE nonché della responsabilità estesa del produttore, che necessita di una delimitazione del campo di applicazione. Ad oggi, infatti, la responsabilità per il mancato raggiungimento dei target ricade solo sui soggetti a valle della filiera. Tuttavia, con l’elettrificazione del parco circolante, che farà inevitabilmente perdere di valore i veicoli fuori uso, occorre aumentare l’ambito di applicazione delle responsabilità di produttori e case automobilistiche.

Infine, Calò ha affrontato il nodo della gestione delle batterie per le quali la proposta di regolamento della Commissione, che anche in questo caso andrà a sostituire una direttiva già esistente, “stabilisce la responsabilità assoluta del produttore o montatore della batteria. Significa – ha affermato Calò – che per ottemperare all’obbligo questi potranno richiederla indietro da chi demolisce il veicolo”. Questo, unito all’assenza del motore termico, fa sì che l’attività di autodemolizione diventi economicamente non sostenibile.

In prospettiva quindi – ha concluso il Presidente – la responsabilità del produttore non dovrebbe esplicarsi solo nel riprendersi la batteria, ma anche nel coprire i costi di gestione di un veicolo a fine vita che non ha più alcun valore”.

Leggi qui l’intervista completa al Presidente ADA Anselmo Calò

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