RAPPORTO ISPRA: NEL 2020 MENO RIFIUTI SPECIALI

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La ventunesima edizione del Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2022 di ISPRA, presentato a Roma giovedì 23 giugno, ha evidenziato un calo significativo della produzione di rifiuti speciali con quasi 7 milioni di tonnellate in meno prodotte nel 2020, l’anno della pandemia e del lockdown e una riduzione del 4,5% rispetto all’anno precedente.

Secondo lo studio dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, che fornisce un quadro puntuale e sempre aggiornato sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi e che ha esaminato 60 indicatori elaborati a livello nazionale, di macroarea geografica e regionale, nonché per attività economica e per tipologia di rifiuto, a diminuire di più sono stati i rifiuti non pericolosi (-4,6%), che costituiscono il 93,3% del totale di quelli speciali, mentre per quanto riguarda i rifiuti pericolosi la flessione è stata di circa 300 mila tonnellate (-3%).

A causa della pandemia da Covid.19 sono state prodotte 232 mila tonnellate di rifiuti sanitari, la maggior parte pericolosi e a rischio infettivo, con un significativo incremento record del 16% nel 2020.

Il Rapporto ha fornito anche una serie di dati sui flussi di rifiuti con maggiori criticità gestionali:

  • amianto (dove il Friuli Venezia Giulia è risultata la regione a produrne di più nel 2020)
  • veicoli (-5,8% quelli trattati)
  • pneumatici fuori uso (-1,6% rispetto al 2019),
  • fanghi di depurazione urbani e industriali
  • rifiuti da costruzione e demolizione (dei quali quasi il 78% avviato a recupero).

Leggi qui il Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2022 di ISPRA

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