Studio sull’industria dell’automotive

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Il Presidente ADA, Anselmo Calò ha partecipato alla Conferenza dell’ osservatorio nazionale automotive, in cui è stato presentato uno studio comparativo delle politiche industriali nelle economie automotive di maggior prossimità all’Italia: Francia, Germania, Polonia, Spagna e Turchia programma disponibile qui

All’evento sono intervenuti il Vice Presidente di ANFIA, il Presidente e il vice Presidente di Federmeccanica e i Segretari nazionali dei tre sindacati confederali dei metalmeccanici. Le conclusioni sono state affidate al Ministro dell’Industria e del Made in Italy, On. Adolfo Urso.

I principali risultati dello studio evidenziano che anche in Francia e Spagna si acquistano più veicoli  di quanti se ne producano, che solo la Turchia, nel 2019, ha aumentato la produzione, e che la contrazione della produzione si è diffusa in tutta Europa, con la Germania che spicca per un -42%  tra il 2010 e il 2019. Alla diminuzione della fabbricazione delle vetture ha fatto riscontro però un aumento (anche in Italia) della produzione di veicoli da trasporto leggero.

Quanto all’auto elettrica, lo studio ha evidenziato che negli USA il veicolo elettrico è diffuso nelle aree urbane e spesso è un secondo veicolo, che sono necessari più incentivi alla costruzione delle reti di ricarica e che, tra i Paesi comparati, l’Italia si assesta nella media, dopo Germania e Francia.

Nel  2021 sono stati immessi nel mercato europeo 500.00o nuovi veicoli elettrici (e ibridi) che però corrispondono solo all’1,3% del parco circolante rivelando una situazione molto indietro.

In ultimo lo Studio evidenzia che sono necessari investimenti immediati per il traguardo del 2035, ma l’Europa appare non adeguata. Il regolamento per i veicoli Euro7 richiede, inoltre, investimenti per la produzione di veicoli endotermici di nuova generazione, in questo modo l’industria è chiamata a sostenere doppi investimenti per auto endotermiche di nuova generazione e veicoli elettrici, uno sforzo troppo elevato e forse anche non coerente.

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