TARI: VINCOLO SU FUORIUSCITA DAL SERVIZIO PUBBLICO PASSA DA 5 A 2 ANNI
Lo scorso 4 Novembre 2021 nel Consiglio dei Ministri n. 45 è stato approvato il disegno di legge sulla concorrenza che interviene su argomenti come la rimozione delle barriere all’entrata dei mercati, sui servizi pubblici locali, su energia e sostenibilità ambientale, sulla tutela della salute, sullo sviluppo delle infrastrutture digitali e sulla rimozione degli oneri e la parità di trattamento tra gli operatori.
In particolare all’art. 12, per quanto riguarda i servizi di gestione dei rifiuti, si prefigge l’introduzione di una maggiore concorrenza nella filiera di gestione dei rifiuti, tale da permettere il raggiungimento degli obiettivi previsti alla diffusione dell’economia circolare: proprio in questo senso, prevede la riduzione della durata del vincolo contrattuale da cinque a due anni per le utenze non domestiche che decidono di affidare i propri rifiuti urbani a operatori privati piuttosto che al servizio pubblico.
Ricordiamo che è stato il D.Lgs. 116/2020 a recepire la nuova direttiva europea sui rifiuti, che perfeziona la definizione e la qualifica di rifiuto urbano, prevedendo per le utenze non domestiche la possibilità di non usufruire della raccolta dei rifiuti organizzata dal servizio pubblico, a patto di rimanerne fuori “per un periodo non inferiore a cinque anni”.
Sempre all’articolo 12 viene proposta dal Governo l’abolizione della disposizione del Testo Unico Ambientale che prevede la partecipazione delle imprese di selezione alle negoziazioni per la definizione degli accordi di programma tra enti locali e consorzi per il riciclo dei rifiuti.